4 dicembre 2015

La sola guerra auspicabile

I ragazzi indossano quasi sempre le felpe con il cappuccio. Iniziano a farlo presto, quando frequentano le medie o anche prima; e smettono tardi, se mai smettono: una felpa con il cappuccio può diventare anche una divisa, una casacca che mostra appartenenza, e la si indossa con eleganza e senso di squadra anche dopo i trenta o quarant’anni di età.

Ultimo turno, Di Benedetto - Vuelban
Al momento, Edoardo la indossa soprattutto perché probabilmente è il suo capo d’abbigliamento preferito: alcuni suoi coetanei adorano il cappuccio, dentro il quale possono ritagliarsi un angolo privato anche nelle stanze affollate, come questa; ma a lui piace soprattutto per i laccetti che dal cappuccio pendono sul collo. Se ne può sempre prendere uno e giocarci, metterselo in bocca, girarselo fra le dita: un laccetto riesce ad essere di compagnia, quando si è comandati a resistere in un ambiente che è al tempo stesso silenzioso e affollato, popolato di tavoli e di spettatori, e comunque con una colonna sonora dell’evento che è formata solo dalla somma di tanti sommessi bisbigli, piccole violazioni tollerate della consegna del silenzio. Così Edoardo, che è ancora un bambino, si affida al laccetto per farsi compagnia e lasciare che il tempo passi. Ogni tanto un rapido sguardo a Desiree, sua sorella, distante pochi metri ma altrettanto silenziosa e apparentemente più concentrata; ogni tanto un messaggio veicolato solo dagli occhi alla mamma, signora sottile nerovestita che, relegata nella sezione degli spettatori, mostra negli occhi scuri un’apprensione molto maggiore di quella dei suoi figli; ma più spesso Edoardo resta in piedi, col laccetto della felpa tra le labbra, a guardare incuriosito i tavoli vicini al suo. Edoardo ha tredici anni appena compiuti, la pubertà non ha ancora rivoluzionato il suo fisico e le sue movenze: di fronte a lui, concentrato e assorto, il maestro filippino è assai più concentrato, occhi fissi sul tavolo e qualche accenno di rughe che solcano la fronte. 

Quello che per molti ternani è ancora “il palazzo delle Poste” di piazza del Popolo, e che adesso invece si chiama PalaSi!, ha ospitato tra il 27 e il 29 novembre il Primo Torneo Open “Città di Terni” di scacchi. Un torneo davvero di tutto rispetto, probabilmente il più prestigioso nella storia scacchistica della città, organizzato dalla società Scacchi Terni “Orlandi Furiosi”; società che nel nome ricorda Orlando Orlandella, un autentico personaggio del panorama scacchistico cittadino, prematuramente scomparso. Il torneo ha accolto 78 scacchisti (più altri 16 nel parallelo torneo U1500) provenienti anche dall’estero: scorrendo l’elenco degli iscritti si incontrano le bandiere nazionali di Svezia, Francia, Grecia, Olanda, Filippine, anche se, naturalmente, i tricolori italiani sono in grande maggioranza. Il livello tecnico è stato altrettanto lusinghiero: la sigla IM, che negli scacchi significa “Maestro Internazionale” e che è seconda solo al massimo titolo di Grade Maestro, campeggiava a fianco di due iscritti al torneo. Quel che più sorprende lo spettatore non abituato ai tornei scacchistici, di solito, non è la tensione agonistica (che pure è presente, pressantissima, perfettamente leggibile nei volti dei giocatori), quanto la varietà dei contendenti. Quasi tutti gli sport suddividono gli incontri in categorie di merito, di sesso, e naturalmente di età: e certo gli scacchi non sono da meno, perché esistono classifiche e tornei dedicati alle varie tipologie. Ma solo nei tornei open di scacchi, probabilmente, si riescono a vedere professori in pensione settantenni lottare all’ultimo sangue con agguerrite quindicenni, o ragazzini ancora molto interessati ai regali di Natale rendere la vita difficile a professionisti d’un altro continente. Tutti uguali, tutti sugli stessi tavoli, e senza neanche il minimo accenno di pregiudizio e men che meno di sufficienza. Non può esserci pregiudizio razziale: indiani e sudamericani sono notoriamente avversari pericolosissimi: non può esserci pregiudizio d’età, perché l’undicenne che ti finisce davanti può aver imparato le regole dell’arrocco solo pochi mesi prima, forse, ma può anche essere già un Maestro nazionale di tutto rispetto, anche se si gingilla con il laccetto del cappuccio. E le fanciulle che muovono legname sulle scacchiere non sono presenti solo per dimostrare la ridicola falsità del luogo comune che vuole che le scacchiste siano brutte -cosa in cui riescono benissimo- ma soprattutto per pugnalarti con un sorriso crudele quanto intravedono un matto in quattro mosse. E al PalaSì! erano ben rappresentati tutti gli archetipi, in quei tre giorni di fine novembre: scacchisti ternani che da sempre portano avanti l’onore e l’onere della difesa del gioco di re nella citta dell’acciaio; maestri del gioco arrivati da lontano, che forse hanno visto Terni per la prima volta; appassionati di tutte le età, ma soprattutto giovani e giovanissimi, come i ragazzi addestrati dall’associazione sportiva dilettantistica Tatanzak, che manovravano torri e alfieri con perizia e passione. Era davvero piacevole osservare questo campione di umanità governare piccoli eserciti di plastica e legno in centinaia di scontri incruenti, nel rito che rinnova la sola immagine di guerra davvero auspicabile per l’umanità. Alla fine del quinto e ultimo turno, Edoardo si è tolto il laccetto dalla bocca, ha sportivamente stretto la mano al Maestro Internazionale filippino che aveva appena battuto, e ha constatato che, visti i risultati degli altri tavoli, era vincitore del Primo Torneo Open “Città di Terni”.  È facile predizione affermare che sentiremo ancora parlare di lui: ci auguriamo piuttosto che a questa prima edizione del torneo possano seguirne molte altre, per molti anni a venire.

Piero Fabbri

Il premio per la partita più bella, dedicato ad Orlando Orlandella, è andato ad un altro giovane Maestro, Riccardo Marsili (classe 1995).

Grimsholm, Ola - Marsili, Riccardo
1° Open Città di Terni
L'elenco completo dei partecipanti e la classifica finale su VeSuS. Qui un po' di informazioni sul visore che utilizziamo per mostrare le partite (tipo come ottenere il FEN di una posizione, ecc.).

Grazie a Riccardo per la partita e a Piero (Rudi Matematici) per l'articolo! 


3 commenti:

  1. Bellissimo articolo e bellissima manifestazione! complimenti a Sergio e a tutto il circolo di Terni per l impegno e l organizzazione impeccabile. Ovviamente grazie anche a maurizio per aver unito l articolo di Piero con la mia partita! p.s: Sono Riccardo

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  2. Grazie per il bellissimo articolo! Grazie per aver partecipato e contribuito a rendere "unica" nel suo genere....la nostra manifestazione....:"Noi parliamo scacchi"...;) Grazie ancora e complimenti!
    Sergio Rocchetti A.S.D. Scacchi Terni "Gli Orlandi Furiosi".

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  3. Non è un torneo per vecchi ;)
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