"A Bobby piacevano gli aiutomatti" racconta il GM Pal Benko a ChessBase (qui l'articolo originale con la soluzione del problema), "così capitò spesso che mi chiedesse di mostrarglieli." Per il problema che segue, Fischer aveva un'ora; non essendo riuscito a risolverlo, perse la scommessa. "Anche Botvinnik, Keres e Geller non ci riuscirono a Wijk aan Zee nel 1969, prima che venissimo buttati fuori dal ristorante :-)", scrive Pal Benko. "Botvinnik era un solutore piuttosto buono, ma non gli piacevano gli aiutomatti. Solo Reshevsky è stato in grado di risolverlo, in mezz'ora circa."
Nei problemi di aiutomatto il Nero collabora con il Bianco allo scopo di dare scaccomatto al Re Nero. Il Nero muove per primo, e il matto arriva alla terza (in questo caso) mossa del Bianco (così la sequenza di mosse è N-B-N-B-N-B). Qui trovate tutti i problemi di aiutomatto pubblicati.
Correlati: la sfida tra Wilhelm Steinitz e Sam Loyd; Mikhail Tal e l'enigma di Gijs; il problema che ne Kasparov ne Karpov riuscirono a risolvere, e il rompicapo di Keres.
Ma è così difficile? Il problema è che ci si focalizza sulla creazione di un autoblocco muovendo il cavallo, ma in realtà è Maometto che deve andare alla montagna, perché con il cavallo nero fermo in e4 si può costruirgli una rete di matto intorno spedendogli il re vicino: 1.Rb2 Td5 2.Rc3 Tc5+ 3.Rd4 Cb3#! Penso di averci messo molto meno di mezz'ora.
RispondiEliminaMeno di mezz'ora? Io ho risposto adesso perchè solo adesso son riuscito a risolverlo :) E non ce l'avrei fatta senza leggere la prima parte del tuo commento, in cui dici che il Cavallo nero deve rimanersene fermo.
EliminaGrazie per il commento e complimentissimi!