Che dire della naturale semplicità con cui Tal vinceva la sue complicate partite? Qual era il suo segreto? Tradotto da The true secret of intuition in chess.
Mi torna in mente un doloroso ricordo, quello della decima e ultima partita nella semifinale tra Tal e Larsen del 1965. Doloroso, perché Tal vinse quella partita, e anche il match con il punteggio di 5,5 a 4,5. Mentre io tifavo per Larsen...
Bled (10), 1965
1.e4 c5 2.Cf3 Cc6 3.d4 cxd4 4.Cxd4 e6 5.Cc3 d6 6.Ae3 Cf6 7.f4 Ae7 8.Df3 0-0 9.0-0-0 Dc7 10.Cdb5 Db8 11.g4 a6 12.Cd4 Cxd4 13.Axd4 b5 14.g5 Cd7 15.Ad3 b4
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Tal ha appena giocato Af1-d3, a cui Larsen rispose b5-b4. La partita continuò con 16.Nd5!?, un rischioso sacrificio.
Si noti che il sacrificio di Tal non è intuitivo. E 'stato preparato già dalla mossa prima, 13.Ad3. Allo stesso modo, Larsen non poteva essere sorpreso dal sacrificio. La sua ...b5-b4 quasi lo forza. Invita a giocarlo!
Cito da Pachman: "E' stata analizzata moltissimo questa posizione critica. La combinazione di Tal non può essere analizzata fino alla fine attraverso varianti concrete, è più un'intuizione. E' raro che un Grande Maestro scelga una simile avventura, un approccio così rischioso in una gara così importante e decisiva. Ma in questa partita abbiamo due giocatori che hanno in comune il fatto di essere ottimisti per natura. Possiedono entrambi ciò che nello sport può essere definito 'sfacciataggine naturale'.
La spiegazione di quest'oscuro sacrificio di Tal nella partita decisiva con Larsen si trova in un luogo completamente diverso.
Tal è nato e cresciuto nella città di Riga, capitale della Lettonia. Qui, le regole degli scacchi sono sempre state leggermente diverse dal resto del continente. Una differenza principale è che i cavalli, proprio come i pedoni, possono andare solo in avanti, non tornare indietro. Crescendo, Tal ha sempre giocato con questa regola. Ed era così radicata nel suo inconscio che spesso dimenticava che nelle partite e nei tornei al di fuori della sua città natale ai cavalli era permesso di tornarsene indietro.
Di tanto in tanto, questo influenzò il suo gioco anche nelle partite del campionato del mondo. E questo è un'ovvia spiegazione per i sacrifici dubbi e rischiosi di Tal, come la sua mossa 16.Cd5 contro Larsen. Il cavallo deve muoversi, e può solo andare avanti!
Tal, un campione del mondo, era comprensibilmente imbarazzato da questi occasionali scivoloni, e non ha mai ammesso nulla. Dal momento che le sue mosse spesso lo portavano a vincere comunque, il segreto è stato mantenuto fino ad oggi.
Ma adesso posso rivelare la verità. Mi è stata raccontata da Alexei Shirov, con cui ho recentemente condiviso un bottiglia di vino a Siviglia. A tarda sera mi ha narrato di quando giocava e analizzava con Tal, e di quanto ammirasse il suo stile di gioco selvaggio e rischioso.
Come tutti sappiamo, anche Shirov viene dalla Lettonia, ed anche lui è stato cresciuto con la regola dei cavalli che possono solo andare avanti. Ha influenzato lo stile di gioco di Shirov tanto quanto quello di Tal. Basta guardare quest'esempio:
Kortschnoj (2645) - Shirov (2690)
Madrid (7), 1996
1.c4 e5 2.g3 f5 3.Bg2 Nf6 4.d3 Bb4+ 5.Nc3 Bxc3+ 6.bxc3 d6 7.Nf3 c5 8.0-0 Nc6 9.Ne1 0-0 10.Nc2 Be6 11.Ne3 Qd7 12.Nd5 Ne7 13.Qb3 Nexd5 14.cxd5 Bf7 15.c4 Bh5 16.f3 Rae8 17.e4 f4 18.gxf4 exf4 19.d4 cxd4 20.Bb2
4rrk1/pp1q2pp/3p1n2/3P3b/2PpPp2/1Q3P2/PB4BP/R4RK1 |
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I pezzi del Nero sono in buone posizioni. I commenti dalla sala stampa suggerivano 20...Dc7 21.Axd4 Cd7 per mettere poi il cavallo in e5, con chiaro vantaggio.
Realizziamo soltanto ora che una tale manovra non sarebbe mai venuta alla luce nella naturale intuizione subconscia di Shirov che i cavalli possono solo muoversi in avanti e non indietro.
Così, Shirov giocò 20...Cxe4 e vinse dopo 21.fxe4 Dg4 22.h3 Dg5 23.Rh1 Dh4 24.Rg1 Tf6 25.Axd4 Tg6 26.Rh1 Txg2 27.Rxg2 Txe4 28.Ag1 Te2+ 29.Rh1 Ag6 30.Af2 Ae4+ il Bianco abbandona.
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