Konrad Bayer pubblicò nel 1855 un problema di matto in nove mosse ora noto come "il problema immortale".
Leipziger Illustrierte Zeitung, 1855
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3Q4/5q1k/4ppp1/2Kp1N1B/RR6/3P1r2/4nP1b/3b4 w - - 0 1 #9 |
Il Bianco dà matto in nove mosse.
Il problema ricorda le posizioni tipo mansūba di Philip Stamma. Considerato "l'ultimo capitolo di questo genere di problemi, venne subito soprannominato "l'immortale" e quasi subito dimenticato, dato che l'arte del problema stava rapidamente cambiando nella sua forma moderna. (The Oxford Companion to Chess, di David Hooper e Kenneth Whyld)."
I problemi di Shatranj sono chiamati mansūba (pl. Mansūbāt). Questa parola può essere tradotta dall'arabo come arrangiamento, o posizione. I Mansubat sono in genere composti in modo che una sequenza di scacchi porti alla soluzione (in genere il Nero minaccia il matto in una mossa).
Un celebre Mansuba è il problema Dilaram (diagramma a sinistra). Il Nero minaccia matto con 1...Ta2# o ...Ta8#. Ma il Bianco può vincere sacrificando entrambe le torri:
1. Th8+ Rxh8 2.Af5+ (l'alfiere, negli Shatranji, si muove di due passi in diagonale e può saltare sopra gli altri pezzi.) 2...Rg8 3.Th8+ Rxh8 4.g7+ Rg8 5.Ch6 #.
Un celebre Mansuba è il problema Dilaram (diagramma a sinistra). Il Nero minaccia matto con 1...Ta2# o ...Ta8#. Ma il Bianco può vincere sacrificando entrambe le torri:
1. Th8+ Rxh8 2.Af5+ (l'alfiere, negli Shatranji, si muove di due passi in diagonale e può saltare sopra gli altri pezzi.) 2...Rg8 3.Th8+ Rxh8 4.g7+ Rg8 5.Ch6 #.
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