12 febbraio 2016

I soliti matti (15) Il "problema immortale"

Konrad Bayer pubblicò nel 1855 un problema di matto in nove mosse ora noto come "il problema immortale".

Konrad Bayer
Leipziger Illustrierte Zeitung, 1855
3Q4/5q1k/4ppp1/2Kp1N1B/RR6/3P1r2/4nP1b/3b4 w - - 0 1
#9
Il Bianco dà matto in nove mosse.


Il problema ricorda le posizioni tipo mansūba di Philip Stamma. Considerato "l'ultimo capitolo di questo genere di problemi,  venne subito soprannominato "l'immortale" e quasi subito dimenticato, dato che l'arte del problema stava rapidamente cambiando nella sua forma moderna. (The Oxford Companion to Chess, di David Hooper e Kenneth Whyld)."

I problemi di Shatranj sono chiamati mansūba (pl. Mansūbāt). Questa parola può essere tradotta dall'arabo come arrangiamento, o posizione. I Mansubat sono in genere composti in modo che una sequenza di scacchi porti alla soluzione (in genere il Nero minaccia il matto in una mossa).

Un celebre Mansuba è il problema Dilaram (diagramma a sinistra). Il Nero minaccia matto con 1...Ta2# o ...Ta8#. Ma il Bianco può vincere sacrificando entrambe le torri:
1. Th8+ Rxh8 2.Af5+ (l'alfiere, negli Shatranji, si muove di due passi in diagonale e può saltare sopra gli altri pezzi.) 2...Rg8 3.Th8+ Rxh8 4.g7+ Rg8 5.Ch6 #.





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